• giovedì , 28 Marzo 2024

La responsabilità penale del DS

di Pietro Boccia

(già docente di filosofia, scienze umane e sociali nei licei)

La Legge n. 241 del 1990 ha trasformato il rapporto tra i cittadini e la pubblica amministrazione in senso paritario e collaborativo, prevedendo:
– l’introduzione di meccanismi diversi, affinché il cittadino possa intervenire nell’ambito dell’attività dell’amministrazione pubblica;
– l’obbligo di motivazione per tutti i provvedimenti amministrativi; l’obbligo dell’autorità amministrativa di comunicare l’avvio del procedimento;
– la previsione degli interessi legittimi, a livello collettivo;
– l’identificazione della figura del responsabiledel procedimento amministrativo;
– l’istituzione degli accordi integrativi o sostitutivi tra pubblica amministrazione e privati;
– l’istituto del silenzio-assenso;
– l’istituto d’inizio dell’attività; il diritto di accesso, per i cittadini, agli atti della pubblica amministrazione e anche quello di ottenerne copia.
La Legge n. 241 ha realizzato, pertanto, una risposta adeguata all’aspettativa di qualità, di efficacia e di trasparenza dei servizi nelle pubbliche amministrazioni. Essa ha abbozzato una forma, in embrione, del decentramento amministrativo, vale a dire la fine dell’amministrazione pubblica “ex parte principis”. Tale forma viene definita “amministrazione servente” perché si mette, in maniera trasparente, al servizio del cittadino ed è funzionale all’attuazione dei suoi diritti e della sua centralità. Inoltre è la legge che anticipa tutte le forme di autonomia che, in seguito, si sono realizzate nelle amministrazioni pubbliche e logicamente anche nelle istituzioni scolastiche. Così anche il Dirigente scolastico, per il diritto italiano, diventa un pubblico ufficiale; egli, operando in una scuola pubblica o paritaria, svolge una funzione pubblica, legislativa, giudiziaria o amministrativa. Pure la scuola oggi deve, pertanto, dare risposte di efficacia, di efficienza e di economicità. Per la nuova normativa, cioè la Legge n. 170/2015, il Dirigente scolastico diventa un soggetto vincolato all’organizzazione della vita scolastica e promotore del piano triennale dell’offerta formativa.




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