• giovedì , 18 Aprile 2024

La ricerca del ben-vivere

a cura di Enrica Bienna*

(*già docente di lettere nella scuola secondaria di II grado)

Insegnare a vivere- Manifesto per cambiare l’educazione – Edgar Morin, Raffaello – Cortina Editore, 2015

Edgar Morin non ha bisogno di presentazione: il filosofo e sociologo francese, maestro del pensiero contemporaneo, ha dedicato al tema dell’educazione due saggi che hanno dato un contributo fondamentale alla riflessione sulla funzione formativa della scuola contemporanea: tanto da essere assunti come principi ispiratori dei processi riformatori in corso nella scuola italiana.
Per sostenere la sua proposta di un nuovo sistema educativo, in questo suo ultimo Insegnare a vivere, sceglie la forma del manifesto rivoluzionario, con toni adatti a richiamare l’attenzione sull’urgenza di un intervento radicale: Vivere! Comprendere! Conoscere! Essere umano sono imperativi culturali e morali, sono le parole-chiave di un progetto educativo, e insieme le connotazioni che definiscono l’identità umana. Danno i titoli ai capitoli fondamentali del breve saggio, di cui vale la pena riportare le citazioni in esergo: Quale pianeta lasceremo ai nostri figli? (Hans Jonas) e A quali figli lasceremo il mondo? (Jaime Semprun), domande che, come dice l’autore, sono inesorabilmente connesse.
Morin propone dunque di ripartire dall’Emile di Rousseau, che riguardo al suo allievo affermava: “Vivere è il mestiere che voglio insegnargli”, pur nella consapevolezza che si può solo “aiutare ad imparare a vivere”. Ma vivere è per Morin un concetto che occorre prima di tutto ridefinire (Vivere è vivere in quanto individuo che affronta i problemi della propria vita personale, è vivere in quanto cittadino della propria nazione, è vivere nella propria appartenenza all’umano) e poi contestualizzare: affrontare i problemi connessi alla nostra triplice dimensione esistenziale, fare scelte, prendere decisioni significa infatti, oggi, confrontarsi costantemente con il rischio dell’errore e dell’illusione insiti nella natura stessa della conoscenza. Il dubbio e l’incertezza, paradigmi ormai acquisiti dalla ricerca scientifica, sono inoltre amplificati dal perenne senso del rischio, dell’inatteso e della catastrofe a cui la tecnologia ci espone, come dimostra l’esame dei grandi avvenimenti dell’ultimo secolo, dalle Torri Gemelle a Fukushima, fino alla inaspettata resistenza dei batteri agli antibiotici. Imparare a vivere significa dunque attrezzarsi per affrontare questa nuova condizione umana segnata dal rischio e dall’incertezza e condizionata …dalla trappola degli errori e delle illusioni che sempre assumono l’apparenza di verità certe, cercando gli strumenti intellettuali adeguati per combatterli.

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