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Puglia: intervista all’assessore Sebastiano Leo su istruzione formazione e lavoro

Leo Aprea a LecceA margine di un convegno sulle politiche attive del lavoro tenutosi a Lecce nell’ottobre 2016, la redazione di Scuola e Amministrazione ha intervistato Valentina Aprea, assessora all’istruzione formazione e lavoro della Regione Lombardia (clicca qui) e il prof. Sebastiano Leo, assessore all’Istruzione Formazione e Lavoro pugliese. Ecco l’intervista:

Assessore Leo, a fronte dei numeri impressionanti delle politiche attive in Lombardia che abbiamo ascoltato nel convegno, qual è la situazione sul versante pugliese?  

“Stiamo rapidamente recuperando il terreno perduto. In effetti le risorse economiche a disposizione non mancano: vanno però spese con rigore, efficacia ed anche un pizzico di creatività. Il mio assessorato, ad esempio, proprio qualche giorno fa ha stanziato tramite bando pubblico ben 4 milioni e 680 mila euro agli Istituti Tecnici Superiori, scegliendo di puntare sulle specificità dei territori. A Lecce abbiamo il turismo, a Brindisi il settore aero-spaziale, la logistica a Taranto, la meccatronica a Bari, l’agroalimentare a Locorotondo e a Foggia le tecnologie informatiche. Gli Istituti Tecnici Superiori rappresentano la migliore offerta formativa post diploma, non universitaria, attualmente più vicina al mondo del lavoro. Anche detti scuole speciali di alta tecnologia, gli ITS formano tecnici altamente specializzati, prevedendo all’interno dei loro programmi di studio il 30% delle ore direttamente in azienda. Il successo occupazionale è molto elevato, in Puglia supera l’80% ad un anno dal diploma, Le risorse vanno finalizzate allo sviluppo di comparti con buone prospettive in termini di occupazione e sviluppo.

Per fare un altro esempio, anche sulla formazione continua abbiamo bandi aperti: gli imprenditori possono accedere fino a 200mila euro per chi vuole formare, riformare, riqualificare i propri dipendenti. E anche sino a 700mila euro per chi vuole riconvertire o cambiarne il profilo. Stiamo rapidamente sbloccando bandi e liberando fondi indispensabili per qualificare professionalmente i nostri studenti, penso al bando di rafforzamento delle competenze linguistiche, 10 milioni di euro che finanziano esperienze di studio all’estero dei nostri ragazzi, oppure i tirocini – sempre all’estero – il cui bando è prossimo alla pubblicazione. E poi Garanzia Giovani, un programma che seppur tra mille difficoltà dovute alla complessità di un piano che ci arriva dall’Europa e dal Governo, ha permesso a 10mila giovani in condizioni di totale inattività (c.d. NEET) di svolgere un tirocinio. Ci sono anche tante misure rivolte ai disoccupati, come “welfare to work”.

 


Comunicare bene queste misure fa parte della mission delle amministrazioni per ottenere risultati?

“Certo, la comunicazione è fondamentale. Da quando mi sono insediato, ho girato in moltissime città e paesi della Puglia scoprendo che in molti non erano a conoscenza dei diversi bandi, e addirittura di ‘Garanzia Giovani’. Questo non può succedere: tutti devono conoscere le opportunità a disposizione al fine di garantire ai cittadini le stesse condizioni di partenza per affermarsi nello studio e nel lavoro. Interpreto il mio ruolo di assessore all’istruzione, alla formazione e al lavoro proprio in questo senso, girare la Puglia informando delle opportunità esistenti. Ovviamente, oltre a questo tipo di comunicazione più tradizionale, il mio staff comunica anche attraverso Sistema Puglia, la piattaforma informatica – disponibile all’indirizzo www.sistema.puglia.it – dove sono consultabili tutti i bandi in una logica di comunicazione molto user friendly.

Restano ancora distanze con regioni come la Lombardia, ma proprio con la Lombardia è in corso un importante accordo di collaborazione , oppure con il Veneto, con cui abbiamo firmato un protocollo di intesa e quindi alcuni bandi li faremo insieme. Vogliamo investire sui giovani, su alternanza scuola-lavoro, su tutte le più importanti misure a sostegno dei nostri giovani, il vero patrimonio della nostra regione”.

 

Può fornirci qualche altro esempio concreto attraverso il quale di sostanzia questo impegno dell’assessorato pugliese?

“Sto finanziando 5 botteghe di mestiere dell’innovazione. Abbiamo avuto il più alto numero di botteghe artigiane finanziate in Italia da ‘Italia Lavoro’ e ne erano rimaste fuori cinque che abbiamo deciso di finanziare come Regione Puglia. Attraverso questa filiera di imprese artigiane (oltre 800) avremo la possibilità di consentire ai giovani di frequentare le aziende, di fare apprendistato, avere un’indennità di 500 euro lordi al mese. E anche l’impresa sarà incentivata economicamente ad ospitare questi ragazzi, a patto di formarli sul serio sui mestieri che stanno scomparendo ma hanno ancora un grande mercato, come il pasticcere, l’idraulico, l’impiantista. Ma oltre all’ingegno e allo sviluppo della manualità, occorre la conoscenza della tecnologia e per questo il progetto si chiama “Botteghe di mestiere e dell’innovazione e della tecnologia” (http://www.botteghemestiereinnovazione.it/). Un artigiano non può non conoscere alcuni presupposti dell’informatica e un impiantista non può non avere la padronanza di un po’di inglese, anche solo per leggere un manuale. Sto cercando di mettere a sistema queste  800 imprese.

Per l’anno prossimo sto poi organizzando due giorni su istruzione e formazione. Il politico deve cercare di costruire dei ponti tra la scuola, gli istituti di formazione professionale e il mondo delle imprese. Connettere mondi che non hanno dialogato sino a ora. Le condizioni ci sono. Non si può fare formazione generica: bisogna ascoltare le istanze degli imprenditori, fare formazione mirata che soddisfi domanda e offerta. I bisogni dell’impresa devono essere assecondati perché è l’impresa a creare lavoro. Ed è chiaro quanto sia importante seguire attitudini, presupposti, risorse, culture e formazioni del territorio”.

 

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