• venerdì , 26 Aprile 2024

Emergenze educative: un nuovo curricolo / Seconda parte

Per una cultura scientifica ed una cittadinanza etica

di Rita Bortone

Abstract

Le gravi e diffuse carenze di cultura scientifica e di coscienza civica fanno emergere la necessità di un curricolo per la scienza e la cittadinanza, ossia per una cultura scientifica diffusa e per una diffusa e consapevole cittadinanza etica. La lettura della contemporaneità è il terreno in cui si incontrano scienza ed etica. Nel nuovo curricolo, mondi lontani e mondi vicini possono diventare utilmente oggetto di studio critico e di scelte consapevoli. È indispensabile che la scuola disponga di insegnanti di altissimo profilo culturale e professionale.

Il cambiamento possibile, qui ed ora

Nella prima parte del mio contributo, apparso su Scuola e Amministrazione nel settembre scorso, ragionavo sulla gravità di emergenze educative vecchie e mai seriamente affrontate (competenze linguistiche e, in particolare, comprensione in lettura), ma soprattutto sulla crescente gravità di emergenze non nuove, rese più evidenti dalle vicende pandemiche (cultura scientifica e coscienza civica).

Concludevo con una citazione di Irina Bokova, Direttrice Generale dell’Unesco, secondo la quale “È necessario un cambiamento fondamentale del modo in cui pensiamo al ruolo dell’educazione nello sviluppo globale perché essa ha un impatto catalitico sul benessere degli individui e sul futuro del nostro pianeta”.

Condivido pienamente l’affermazione della Bokova e penso che il cambiamento auspicato dovrebbe essere richiesto dall’intero Paese e promosso dal centro, ma non mi sembra che ci siano, a livello nazionale, le condizioni culturali e politiche per affrontare l’urgenza di tale cambiamento.

Per dare “senso di cittadinanza” alla nostra professionalità di docente o di dirigente, non ci resta dunque che riflettere criticamente sul cambiamento possibile qui ed ora, nel nostro Istituto, nella nostra aula, con i nostri ragazzi. Occorrono – sostenevo nel mio contributo – riflessioni e strumenti per rivisitare contenuti e metodi, individuando nuovi principi cui riferire i nuovi curricoli.

In questa direzione va la seconda parte del mio contributo.

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