• giovedì , 10 Ottobre 2024

Di-segni mistici: la diversità delle più recenti tendenze espressive

Far dialogare opere verbo-visive con il contesto sacro della Chiesa di Trinità dei Monti, all’insegna della spiritualità: nasce così Di-segni mistici (regia di Salvatore Luperto, sceneggiatura di Liliana Ebalginelli)

di Antonio Lupo

L’interno della prestigiosa  chiesa di Trinità dei Monti con i suoi meravigliosi tesori d’arte (affreschi,  pale d’altare, arredo scultoreo) ha ospitato per un giorno l’allestimento di  più di quaranta opere appartenenti al linguaggio verbo-visivo.

Il team di lavoro ha potuto così effettuare delle riprese sui libri-oggetto, sulle tavole dipinte, sui collages, appositamente dislocati in diversi punti dell’edificio sacro, sugli altari o sui gradini delle cappelle laterali.

Ne è nato un video della durata di venti minuti, per la regia di Salvatore Luperto e  la sceneggiatura di Liliana Ebalginelli, che mette al centro  il possibile  dialogo tra l’efficacia e la varietà dei linguaggi verbo-visivi contemporanei e la  ricchezza dei dipinti e delle sculture della chiesa francofona, in un gioco di contiguità, di rimandi e di  opposizioni.

Si parte dall’architettura dell’esterno con i due svettanti campanili per fermare subito l’immagine sul  bassorilievo di S. Francesco di Paola, al quale è dedicato  l’intero complesso. L’obiettivo è quello  di indicare l’importanza del proselitismo mistico e della fede: Camminare non vacillare.. evitare tentennamenti…vivere insieme nella parola , accanto all’influenza culturale esercitata dalla scrittura e dalle arti. Ascendere così alla conoscenza, alla bellezza, alla spiritualità, tra il visibile e l’invisibile, il divino e l’umano, l’immanente e il trascendente, il finito e l’infinito, attraverso  la parola e il libro, la poesia e la musica. Una sinestesia coadiuvata dalla sapiente recitazione dei testi, effettuata da Simone Giorgino e Pietro Rapanà, che porgono all’osservatore-uditore brani del dialogo tra il re di Francia Luigi XI e il frate taumaturgo, insieme ai passi dei salmi davidici e ad alcune citazioni che sottolineano i concetti-chiave del percorso creativo-estetico:

Accogli il verbo visivo/la parola, l’immagine/cogline l’essenza, il vigore/ la sostanza/ scoprine il senso il suono/e della metafora il doppio.

Protagonista di gran parte delle sequenze, il coro a cappella dei Frati di Gerusalemme, l’ordine monastico francese, legato alla chiesa francofona fin dalle origini cinquecentesche.

L’idea di girare un video nella Chiesa Trinità dei Monti – dice il regista, critico d’arte, già direttore artistico del Museo di Arte Contemporanea di Matino, dove è custodita una ricca collezione di opere verbo-visive – è nata in un caldo giorno d’estate, mentre ero nella chiesa, in compagnia di Anna Panareo, per visitarla, ma anche per refrigerio, seduto su di uno scranno, dopo una lunga camminata sotto il sole rovente. Il sollievo della frescura del luogo, il riposo, l’incanto degli interni interamente affrescati, i particolari architettonici, le sculture e soprattutto i canti a cappella della comunità monastica dei Fratelli di Gerusalemme mi comunicavano un sentimento spirituale che mi permise di estraniarmi, per isolarmi nell’incanto di quella particolare atmosfera di religiosa bellezza. Il sentimento della bellezza e il sentimento religioso esprimevano un forte sentimento spirituale, mistico. Pensai subito all’arte verbo-visiva e a quanto essa avrebbe potuto accentuarne il valore mistico, disposta all’interno della Chiesa.”

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