• sabato , 27 Luglio 2024

Dossier di Edilizia Scolastica

Ritorno a scuola e Covid: tutti in classe, tra nuove regole e drammatiche eredità

Di Stefania De Cristofaro

Il 14 settembre riprendono le lezioni in presenza dopo i mesi di lockdown: mascherine e distanziamento scandiranno la vita di studenti e docenti, ma l’Italia resta il Paese dei paradossi. Si chiede sicurezza con i protocolli anti Coronavirus, ma la maggior parte degli edifici risulta ancora priva di agibilità, collaudo e certificato di prevenzione incendi. Senza contare quelli non in regola con la normativa antisismica. La mappa e i numeri del paradosso tutto italiano alla vigilia dell’anno scolastico 2020-2021

ROMA Distanziamento in classe e fuori, banchi monoposto con e senza le rotelle, mascherine chirurgiche per coprire naso e bocca, gel igienizzante per le mani, tamponi e test sierologici. E’ la scuola versione 2020, quella del presente e, probabilmente, anche del futuro prossimo, per lo meno sino a quando la ricerca non realizzerà il vaccino in grado di neutralizzare il Covid 19. Ma resta la “solita” scuola, quella incagliatain alcuni paradossi ereditati dal passato, se si considera che, per più della metà degli edifici che tornano a ospitare studenti e prof, mancano il certificato di agibilità e il documento di prevenzione incendi e che, nella maggior parte dei casi, si tratta di costruzioni che non rispettano i requisiti richiesti dalla normativa antisismica.

La scuola ai tempi del Covid 19: nuove regole, aspettative e timori

La pandemia non è stata affatto archiviata: la scuola deve dare prova di cambiamento se vuole non solo resistere, ma anche vincere la sfida imposta dalla convivenza con il virus. Perché oggi è di convivenza che si tratta e, per affrontare questa fase, la scuola, intesa sia in senso generale come sistema che in senso particolare, come istituto singolo, deve diventare nuova per forza di cose. Anzi, nuovissima, visto che mai prima d’ora si era posto il problema di garantire proprio lì, nei luoghi deputati ai contatti per la socializzazione, strumenti e misure per docenti, studenti e famiglie, in grado di assicurare il necessario rispetto delle limitazioni nelle relazioni personali per impedire la diffusione del contagio da Coronavirus. In questo scenario del tutto inedito (oltre che inaspettato), il Governo ha sfornato una serie di documenti per organizzare in sicurezza la riapertura e il ritorno a scuola, dopo i mesi scanditi dalla didattica a distanza, sia pure a singhiozzo e a macchia di leopardo.

I numeri del ritorno in classe sono importanti, stando ai dati del Ministero dell’Istruzione che si riferiscono allo scorso anno scolastico: le classi della scuola statale sono 369.769 e gli studenti sono 7.599.259. La Lombardia conta la maggiore popolazione scolastica con più di un milione di studenti e un numero di classi di poco inferiore a 55mila, a fronte del Molise che registra poco più di 37mila studenti e poco più di 2mila classi.

Il documento per la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative in tutte le istituzioni del sistema nazionale di istruzione per l’anno scolastico 2020-2021 rappresenta la bussola della navigazione.

“Sulla base dell’esperienza dettata dalla pandemia da SARS-CoV-2, sarà necessario trasformare le difficoltà di un determinato momento storico in un vero e proprio volano per la ripartenza e per l’innovazione. L’eccezionalità a cui l’emergenza sanitaria da SARS-CoV-2 ha costretto tutti i settori della vita privata, sociale e lavorativa impone una analisi mirata alla progettazione della ripartenza e del ritorno alla normalità”, è scritto. “Nella scuola questo si traduce in una riflessione organizzativa e didattica in grado, come si è detto, di non disperdere quanto le scuole sono riuscite a mettere in atto, valorizzando gli ambiti dell’autonomia scolastica e fornendo loro spazi di coordinamento finalizzati a coinvolgere i diversi attori in un rinnovato patto di corresponsabilità educativa”.

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